LO SCANDALO DI MANI PULITE
Nel 1992 iniziò un considerevole numero di inchieste giudiziarie che smascherarono un sistema corrotto e fraudolento basato sulla concessione di appalti a seguito di tangenti.
Mani pulite( o "tangentopoli") è considerato uno dei maggiori scandali che investi' l'ambiente politico e imprenditoriale italiano andando addirittura a sancire, a causa dell'indignazione dell'opinione pubblica e del disfacimento dei partiti,la fine della cosiddetta " Prima Repubblica " favorendo l'avvento in politica di Silvio Berlusconi.
Nel corso del biennio 1992-94 un serie di confessioni ( in primis quella di Mario Chiesa che denunciò la ragnatela di tangenti lombarde) e di suicidi ( il primo venuto alla luce fu quello del socialista Sergio Moroni che portò Craxi ad accusare la magistratura italiana di favorire un "clima ostile") portarono allo sgretolamento di quasi tutto l'ambiente politico contemporaneo con la dissoluzione della DC , del PC e del PSI con la fuga dello stesso Craxi in Tunisia.
Nel 1992 l’economista Mario Deaglio calcolò il costo
dell’inchiesta sui conti pubblici, sottolineando come il ricorso alle tangenti
generi ripercussioni rilevanti sulle opere pubbliche, aumentando di due, tre,
quattro o più volte il costo delle stesse se confrontate con quelle di altri
paesi. Di seguito alcuni dati:
- 10.000
miliardi di lire annui di costi per i cittadini;
- Un indebitamento
pubblico compreso tra i 150.000 ed i 200.000 miliardi;
- Una
cifra compresa tra i 15.000 e i 25.000 miliardi come interessi annui
sul debito.
Nessun commento:
Posta un commento