L'AMBIVALENTE CONCEZIONE DELL' AMBIENTE NATURALE NELLO ZIBALDONE
Le idee di Leopardi sul rapporto fra uomo Natura
conoscono un’evoluzione estremamente antitetica , con la contrapposizione tra una
natura benefica e generosa e una ragione malefica, ad una concezione assolutamente negativa dell’esistenza.
La fusione metaforica fra uomo e ciò che lo circonda porta all'evasione ed al fuoriuscire immaginativo intrinseco all'uomo ma sempre più spesso dimenticato, ed è proprio nelle illusioni,secondo Leopardi, che esce l'artista ed il piacere della poesia : la Natura,quindi, corrisponde ad una sorta di via di uscita per raggiungere "oltre la siepe" "l'infinito" e distaccarsi dalla consapevolezza di infelicità e noia(corrispondente alla ragione ) che quotidianamente dominano la nostra vita.
La Natura,tuttavia, possiede intrinsecamente la causa dell'impossibiltà di felicità di ogni essere vivente essendo totalmente incurante dello scopo di quest'ultimi ed essendo mossa da scopi essenzialmente deterministici ed assenti se non il perpetuare il ciclo materiale di riproduzione ( tema su cui si basano ,successivamente, "il dialogo della Natura con l'islandese" , "La Ginestra" e la concezione pessimistica di Schopenhauer).
"Ma il fine della sua esistenza ,o vogliamo dire il fine della natura nel dargliela e nel modificargliela,e insomma il fine dell'esistenza generale,e di quell'ordine e modo di essere che hanno le cose per se ,e nel rapporto alle altre ,non è certamente in niun modo la felicità ne il piacere dei viventi"
"Zibaldone",Leopardi
La fusione metaforica fra uomo e ciò che lo circonda porta all'evasione ed al fuoriuscire immaginativo intrinseco all'uomo ma sempre più spesso dimenticato, ed è proprio nelle illusioni,secondo Leopardi, che esce l'artista ed il piacere della poesia : la Natura,quindi, corrisponde ad una sorta di via di uscita per raggiungere "oltre la siepe" "l'infinito" e distaccarsi dalla consapevolezza di infelicità e noia(corrispondente alla ragione ) che quotidianamente dominano la nostra vita.
"La ragione è nemica d’ogni grandezza: la ragione è nemica
della natura: la natura è grande, la ragione è piccola. Voglio dire che un uomo
tanto meno o tanto più difficilmente sarà grande quanto più sarà dominato dalla
ragione: che pochi possono esser grandi (e nelle arti e nella poesia forse
nessuno) se non sono dominati dalle illusioni."
"Zibaldone",LeopardiLa Natura,tuttavia, possiede intrinsecamente la causa dell'impossibiltà di felicità di ogni essere vivente essendo totalmente incurante dello scopo di quest'ultimi ed essendo mossa da scopi essenzialmente deterministici ed assenti se non il perpetuare il ciclo materiale di riproduzione ( tema su cui si basano ,successivamente, "il dialogo della Natura con l'islandese" , "La Ginestra" e la concezione pessimistica di Schopenhauer).
"Ma il fine della sua esistenza ,o vogliamo dire il fine della natura nel dargliela e nel modificargliela,e insomma il fine dell'esistenza generale,e di quell'ordine e modo di essere che hanno le cose per se ,e nel rapporto alle altre ,non è certamente in niun modo la felicità ne il piacere dei viventi"
"Zibaldone",Leopardi
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