lunedì 1 giugno 2020

L'IMPORTANZA DELL'AMBIENTE NEL FINALE DI" 2001:ODISSEA NELLO SPAZIO"(1968)

E' proprio quella stanza , in cui David Bowman si trova dopo il viaggio surreale all'interno del monolite,la chiave per la comprensione di uno dei finali più enigmatici della storia del cinema.
Una stanza in stile neoclassica con Luigi XIV e Rococò illuminata solamente dal pavimento , probabilmente rappresentante la supponenza umana nell'illuminismo,in cui il protagonista sente delle voci per poi vedere il sè del futuro e per poi diventare il sè di un futuro ancora più anteriore.
E' come se in quel luogo si mischiasse tutto ciò che è stato , quel che è e quel che sarà , come lo stesso Dante aveva scritto nel canto XXXIII del Paradiso.
In punto di morte David, tramite il monolite(probabilmente simboleggiante Dio o il concetto di evoluzione , in quanto essere la fonte anche della "scoperta" dell'osso nella sequenza emblematica iniziale) ,viene trasformato in un "feto", rappresentante la teoria dello "Starchild" assimilabile ad una "preevoluzione " del  concetto di "Superuomo" di Nietzsche che , nella prima stesura , avrebbe dovuto evitare una catastrofe nucleare.
Un ambiente che diventa complice dell'evoluzione e della salvezza dell'uomo.

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